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Stampa 3D FDM vs MJF - Quale è meglio usare e perché?

Scritto da Weerg staff | Jul 26, 2021

Dalla sua nascita negli anni '80 la tecnologia di stampa additiva, chiamata anche solamente stampa 3D, si è evoluta in varie tecnologie. Di seguito metteremo a confronto i due metodi di attualmente più popolari e versatili di stampa 3D: la popolarissima stampa a filo FDM e l' innovativa Multi Jet Fusion che, presentata nel 2016 da HP, ha rappresentato il più importante passo in avanti della tecnologia additiva degli ultimi anni.

1. Stampa 3D con tecnologia FDM

1.1. Cos'è una stampante 3D FDM?

Una stampante a filo FFF (Fused Filament Fabrication) o FDM (Fused Deposition Modeling) è una stampante 3D che viene più spesso utilizzata nello sviluppo di progetti iniziali e nella prototipazione. Il materiale (plastica fusa) viene depositato da un sistema a tre assi in strati singoli, per poi fondersi insieme e formare il modello 3D. I bassi costi di acquisto, su Amazon trovi stampanti FDM a partire da poco più di 100€, e la relativa semplicità d'uso rendono questa tecnologia la più diffusa tra i makers.

Nella tecnologia FDM, un filamento a) di materiale plastico viene alimentato attraverso una testa mobile riscaldata b) che lo fonde ed estrude depositandolo, strato dopo strato, nella forma desiderata c). Una piattaforma mobile e) si abbassa dopo che ogni strato è stato depositato. Per questo tipo di tecnologia di stampa 3D sono necessarie strutture di supporto verticali aggiuntive d) per sostenere le parti sporgenti. Source: Wikipedia by Paolo Cignoni

1.2. Come funziona una stampante FDM?

Il file 3D del modello che si desidera stampare viene elaborato da un software di slicing (i più utilizzati e semplici da usare sono Cura, Simplify3D e PrusaSlicer), che lo "affetta" in livelli dello spessore desiderato e contemporaneamente genera un file in G-code che descrive alla stampante i movimenti degli assi necessari alla creazione del pezzo stesso. Quindi la stampante FDM scioglie il filamento di plastica solida e lo estrude da un ugello strato per strato, formando così l'oggetto 3D sul piano di costruzione. Gli strati hanno generalmente uno spessore che va da 0,1 mm a 0,5 mm, ma che può anche essere al di fuori di questi valori in base alle finalità d'uso dell'oggetto che si sta creando.

Processo di stampa: estrusore di stampa (1), materiale depositato (2) e piano di costruzione (3).
Source: Wikipedia by Paolo Cignoni

1.3. Quali sono i materiali più utilizzati nelle stampanti FDM?

I due materiali più utilizzati nella stampa FDM sono ABS (acrilonitrile butadiene stirene) e PLA (acido polilattico). Entrambi sono economici e disponibili in vari colori.

  • PLA: offre una qualità superficiale tra le migliori nella stampa FDM, è uno dei materiali più facili da stampare ed è anche biodegradabile, ma non è resistente agli urti e alle temperature superiori ai 60 gradi.
  • ABS: offre buona resistenza e caratteristiche termiche, ma necessita di una buona ventilazione in quanto emette odori forti in fase di stampa. Richiede una piattaforma di costruzione riscaldata per evitare deformazioni.

La stampa FDM offre un buon range di materiali. Fonte: filament to print

FACT: Stampanti FDM professionali con prezzi che partono da 25K€ e che dispongono di camere riscaldate e ugelli che stampano ad oltre 500 gradi e possiedono meccaniche adeguate possono realizzare pezzi tecnici funzionali ad alte prestazioni. Tra questi i più diffusi sono Peek, Carbon Peek, Ultem ed altri materiali adatti all'uso industriale e di metal replacement.

1.4. Per cosa vengono utilizzate in genere le stampanti FDM?

Oltre alle soluzioni funzionali spiegate precedentemente, solitamente progettisti e ingegneri utilizzano le stampanti FDM durante l'esplorazione del progetto e nella fase di prototipazione a media fedeltà.

  • Fase iniziale di esplorazione: la stampa FDM consente agli utenti di stampare facilmente più progetti per esaminare la forma e l'adattamento del pezzo reale prima di perseguire caratteristiche dettagliate.
  • Fase di prototipazione a media fedeltà: la stampa FDM è un buon compromesso per i test o per prototipi che assomigliano a parti di produzione reali. In questi casi si utilizzano generalmente strati sottili di 0,1/0,2 mm. Questa opzione è ideale per ottenere feedback su sensazioni e prestazioni.
  • Produzione di tirature: per quanto sia possibile vedere online immagini di printing farm composte da decine se non centinaia di stampanti FDM, questa appare una soluzione di nicchia in quanto la scarsa versatilitità meccanica dei materiali entry, la lentezza di produzione (10cm3/h di media per macchina contro i circa 300cm3/h della tecnologia MJF), la necessità di supporti e il fatto che i pezzi non siano pieni limitano le applicazioni.

Fact: esistono printing farm con oltre 500 stampanti FDM.

Printing farm FDM: nell'immagine la printing farm di Prusa con oltre 300 stampanti FDM

1.5. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi delle stampanti FDM?

  • Vantaggi: Il vantaggio più significativo offerto dalle stampanti FDM è il basso costo di acquisto e funzionamento. Poiché sono popolari nel mercato dei consumatori, i modelli di stampanti FDM di fascia bassa partono da 100 euro. Le stampanti FDM sono facili da usare e offrono tempi di consegna rapidi dal progetto al prototipo.
  • Svantaggi: le stampanti FDM non offrono l'alta qualità, l'accuratezza dimensionale o il funzionamento affidabile delle altre stampanti 3D. L'affidabilità può essere un problema, a causa dei frequenti rifacimenti di pezzi e degli intasamenti di ugello. Per questi motivi l'FDM non è la scelta migliore per la stampa di pezzi che devono essere di qualità elevata.

2. Stampa 3D con tecnologia MJF

2.1. Cos'è e come funziona una stampante 3D MJF?

Multi Jet Fusion è un metodo di produzione additiva inventato e sviluppato dalla società Hewlett-Packard (HP) e lanciato sul mercato nel 2016.
Le parti finali presentano finiture superficiali di qualità, ottima risoluzione e proprietà meccaniche più coerenti rispetto a processi come la sinterizzazione laser selettiva o FDM.

Multi Jet Fusion utilizza una matrice a getto d'inchiostro per applicare selettivamente agenti di fusione e dettagli su un letto di polvere di nylon o altro materiale, che vengono poi fusi da elementi riscaldanti in uno strato solido. Dopo ogni strato, la polvere viene distribuita sopra il letto e il processo si ripete fino al completamento del pezzo.

Al termine del processo di stampa, la build box viene rimossa dalla stampante. Un operatore estrae con cura i pezzi dalla scatola di costruzione e rimuove la polvere residua con vari sistemi di pallinatura.

Per approfondire l'argomento ti suggeriamo di leggere: Che cos'è la stampa 3D MJF?

Schema del processo Multi Jet Fusion (MJF): (a) fasi 1-5 del processo di fusione; (b) unità di costruzione 3D; (c) stazione di lavorazione. Source: research gate

2.2. Quali sono i materiali utilizzabili con le stampanti MJF?

Le stampanti MJF offrono un limitato range di materiali che però sono molto versatili dal punto di vista meccanico. Attualmente sono cinque i materiali disponibili: PA11, PA12, PA12 GB, TPU e polipropilene. Per approfondire ulteriormente ti consigliamo di leggere: HP Multi Jet Fusion(MJF): I Principali Materiali e le loro Proprietà.

2.3. Per che cosa vengono utilizzate le stampanti MJF?

Potendo realizzare a basso costo pezzi pieni al 100%, funzionali, con design complicati e dettagliati senza bisogno di alcun supporto, questa tecnologia offre un vasto range di soluzioni, le principali sono le seguenti.

  • Prototipazione rapida: sebbene i prototipi possano essere creati con qualsiasi tecnologia di stampa 3D, MJF può creare prototipi robusti con ottime proprietà meccaniche per testare fino in fondo la funzione e la forma.
  • Produzione di tirature: la scalabilità di questa tecnologia sta sempre di più allontanando la produzione a basso volume da altri metodi di produzione, in particolare dallo stampaggio ad iniezione (vedi l'articolo Stampa a iniezione vs. stampa 3D. Come scegliere?). Questo è particolarmente vero per i pezzi complessi: con la tecnologia MJF non c'è bisogno di costosi stampi e non esistono i forti vincoli di progettazione come nella realizzazione di pezzi ad iniezione.

Una delle 12 stampanti HP Multi Jet Fusion installate da Weerg. Ottieni un preventivo istantaneo.

Conclusioni

Una domanda che bisogna porsi quando ci si chiede se una tecnologia sia migliore di un'altra è: migliore per fare che cosa?

Sicuramente l'arrivo della tecnologia MJF ha segnato un balzo in avanti epocale nella semplicità di realizzazione, nella qualità dei pezzi industriali e nella capacità di competere concretamente con lo stampaggio ad iniezione.

Ma va anche detto che le stampanti FDM, sia pure con un limitato range di usi professionali, possono fornire dei pezzi visualmente accettabili ed un range di materiali notevole con un investimento che parte da circa 150 euro, contro i 500.000 euro necessari per portarsi a casa una MJF.